Ugo Casiraghi (Milano, 1921 – Gorizia, 2006) all’età di soli 18 anni pubblica il suo primo articolo di cinema per la rivista Bianco e Nero del Centro Sperimentale di Cinematografia. Pur con le difficoltà legate alla guerra, negli anni 1940-1943 pubblica ancora per la stessa rivista e per i periodici Cinema, Il Popolo di Lombardia e Pattuglia. Dopo l’8 settembre 1943 è fatto prigioniero dai tedeschi e condotto in un campo di concentramento in Germania. Tornato in Italia nel 1945 scopre che nel frattempo è stato pubblicato un libro con un una raccolta di suoi saggi, curato dall’amico Glauco Viazzi (Umanità di Stroheim ed altri saggi, 1945). Si laurea a Milano con una tesi in estetica del cinema con il filosofo Antonio Banfi. Nel dopoguerra si iscrive al Partito comunista italiano e dal 1947 al 1977 è critico cinematografico del quotidiano l’Unità e del periodico del PCI Il Calendario del Popolo. Fra le sue pubblicazioni: Cinema cecoslovacco ieri e oggi (1951), Il cinema cinese, questo sconosciuto (1951), Cinema cubano (1967), Il giovane cinema ungherese (1969), Filmario dello sport (1986-1991, con Claudio Bertieri).